venerdì 2 marzo 2012

CARO AMICO TI SCRIVO, COSÌ MI DISTRAGGO UN PO'…

NON È FACILE TROVARE LE PAROLE PER RICORDARE UN PICCOLO UOMO IMMENSO CHE HA INFLUENZATO LA MIA MODESTA CHITARRA E ISPIRATO L'ABITUDINE ALL'ASCOLTO PER LA MIA VITA INTERA.

NON È FACILE TROVARE LE PAROLE PER RENDERE TRIBUTO A UN ARTISTA UNICO NEL SUO UNICO GENERE: LUCIO DALLA, L'INCARNAZIONE DI TUTTO CIÒ CHE L'ARMONIA, IL RITMO, LA POESIA, L'ARTE, LA MUSICA, LA GESTUALITÀ TEATRALE E LA GENIALITÀ CREATIVA POTEVANO INVOCARE DI TROVARSI CONDENSATE IN UN SOLO ESSERE UMANO.

LUCIO DALLA: È DIFFICILE DESCRIVERE ADESSO, CON UN GROPPO IN GOLA, UN SUBLIME CANTASTORIE, UN PITTORE DI VERSI E FRASI CHE HA INTERPRETATO CON PENETRANTE IRONIA OGNI SFUMATURA DEL VIVERE CON GIOCOSA, SPIETATA, IMPREVEDIBILE, ARRUFFATA ELEGANZA.

RICORDARE LUCIO DALLA È UN SUSSEGUIRSI DI IMMAGINI, ESPRESSIONI E SUONI. QUARANT'ANNI CHE RITORNANO ALLA MENTE E DA LÌ, TINTEGGIANO CON LEGGEREZZA E COMMOVENTE PROFONDITÀ, LUOGHI, VOLTI E MOMENTI SOLTANTO APPARENTEMENTE INSOLITI, SENZA LIMITI DI TERRA E DI TEMPO.

LUCIO DALLA: NON SOLO MUSICA, MA ANIMA E VITALITÀ DI UN TALENTO INFINITO CHE CI HA REGALATO DI CHE PENSARE IN OGNI QUANDO E IN OGNI DOVE, POETANDO MITI E LEGGENDE, TRAMANDANDO FAVOLE SENZA RAGGIRI, IDEALI IN FILASTROCCHE POP, FIABE E NOVELLE FUNKY, STORIE DETTE ANCHE CANZONI, RECIPIENTI DEL NOSTRO VIVERE MODULATO COME COLORI DI UN CALEIDOSCOPIO.

LUCIO DALLA: INESAURIBILE PROGETTO MUSICALE, INNO ALLA FANTASIA, ASTEROIDE DEI PRIMI ANNI 70 PRECIPITATO SUL PIANETA CANTO ASSIEME AD ALTRI POCHI MOSTRI ALIENI CON UNO SCOPO COMUNE: SOVVERTIRE L'USO DELLE NOTE, POTARE BACUCCHE MELODIE, REDIMERE IL SORRISO, ABBELLIRE LA MENTE E ARRICCHIRE IL RITMO DI NOI TEEN-AGER E GRADATAMENTE, RAGAZZI SEMPRE PIÙ MATURI.

MISSIONE COMPIUTA DA ALLORA FINO AD OGGI CON UN MESSAGGIO SONORO MAI RIPETITIVO E FINE A SE STESSO, SEMPRE DI UN GRADINO PIÙ PROFONDO, PERCHÉ È PROFONDO IL MARE.

LUCIO DALLA HA CANTATO IL LUPO E LA BATTAGLIA, IL CIELO E L'INFERNO, IL LAVORO, LA FABBRICA, IL MALE DELLA GUERRA E I SOPRUSI DEL POTERE. HA CANTATO GARIBALDI E L'AMORE, CESENATICO E DIO, L'ALFA ROSSA E NUVOLARI, CON MEDESIMA SAGACIA E BONARIA PARODIA. SOPRAFFINO, SEPPUR ISTINTIVO COMPOSITORE, BUFFONE DI SE STESSO E GIOCOLIERE, LUCIO HA CANTATO SEMPRE AL DI FUORI DEL CORO CON L’INARRIVABILE PERSPICACIA CHE SOLO POCHI CANTAUTORI HANNO, SENZA STANCARCI MAI, SENZA IL BISOGNO DI FARSI CHIAMARE: MAESTRO.

LUCIO DALLA: BOLOGNA E ITACA, PRINCIPESSE E MARINAI, CAPITANI CORAGGIOSI E LA PAURA, CARUSO E L'AMICO, I SACCHI DI SABBIA ALLA FINESTRA. LUCIO DALLA E QUATTRO CANI PER STRADA, LUCIO DALLA GESÙ BAMBINO, LUCIO DALLA E I PRETI CHE SI SPOSERANNO, MA SOLO A UNA CERTA ETÀ. INDELEBILI VERBI, ISPIRAZIONE ONOMATOPEICA, SMORFIE E BORBOTTII CHE SI MUTANO IN STRUMENTO ARMONICO. CANTORE, COMICO, MIMO E GIOCOLIERE, LUCIO DALLA SUL PALCO: BERRETTI, PELLICCIA, BIANCO CAPPELLO, UOMO E CLARINETTO, OCCHIALI TONDI ED OCCHI VISPI, BARBA INCOLTA, UN INSIEME ESPLOSIVO, PITTORESCO E ARZILLO. A RIGUARDARLO OGGI, PARE QUASI BELLO, MUSICO SENZA LIMITI, INVENTATO REGISTA DI SE STESSO, NON LO SI PUÒ DEFINIRE SOLTANTO UN CANTANTE. LO SI PUÒ RINGRAZIARE E BASTA.

LUCIO DALLA HA INSEGNATO QUALCOSA A TUTTI. A NOI GIOVANI, SULLA PANCHINA DI SERA E UNA CHITARRA TRA LE DITA, HA INSEGNATO BELLE FRASI PER LE NOSTRE VOCI E QUALCHE IMPEGNATIVO ARPEGGIO, HA INSEGNATO CHE TUTTO SI PUÒ DIRE CANTANDO, A VOLTE ACCOMPAGNATI DA UN ELABORATO ARRANGIAMENTO, ALTRE VOLTE IMPROVVISANDO. HA INSEGNATO CHE SI PUÒ DIVENTARE GRANDI SENZA RINNEGARE SE STESSI, RIMANENDO UMILI E GENTILI, SEMPRE DISPONIBILI, FACENDOSI AMARE DA TUTTI SENZA ATTEGGIARSI, SENZA SFORZO NÉ SFARZO.

SEMBRA IMPOSSIBILE CHE UN UOMO COSÌ VIVO E UTILE SIA VOLATO VIA SENZA CHIEDERE PERMESSO.

VERO È CHE CI HA LASCIATO IMMAGINI DI SÈ, COLONNE SONORE, FORSE 1000 CANZONI, MA C'ERA ANCORA POSTO PER QUALCOSA IN PIÙ. ERANO ANCORA TANTE, TROPPE LE GIOIE, LE DEBOLEZZE E I TANTI CONTRASTI DEL VIVERE CHE RECLAMAVANO SPAZIO PER ESSERE SVISCERATI DALLA POTENZA DI UN’ARMONIA DESCRITTIVA UNICA E SUA. UN CANTO A FUMETTI DISEGNATO DA UNA METRICA ISTINTIVA E BEN POCO SCHEMATICA CHE, FORSE MAI UNA VOLTA SOLA, HA FATTO RIMA CON AMORE E CUORE.

QUANTO DEVE ESSERE STATO BELLO PERÒ, RIUSCIRE A VIVERE COSÌ, CANTANDO ANGOLI DI MONDI FANTASTICI E QUADRI SURREALI, RENDENDOLI MATERICI SENZA TIMORE DI SMENTITA.

VIVERE CONSAPEVOLE DI ESSERE PRIMA O POI DESTINATO A RIMANERE ETERNO, VIVERE IN UN MODO GENTILE, LASCIANDO AI POSTERI UN PATRIMONIO CHE, DEFINIRLO MUSICALE, È UN VEZZEGGIATIVO. UN PATRIMONIO DA SCOPRIRE, PERCHÉ ORA È NOSTRO COMPITO USCIRE DAL RITORNELLO E INOLTRARSI NELLA GENIALITÀ, IN UNA ENCICLOPEDIA DI METAFORE CHE SI INTRECCIANO CON RICORDI, ALLUSIONI E VELATE CRITICHE PERSINO TROPPO ELEGANTI. STORIE DI STORIE CONDIVISE AL RITMO DEL JAZZ CON QUELLI CHE, D'ORA IN POI, NON POSSONO ESSERE SOLO ASCOLTATORI, SONO OBBLIGATI A DIVENTARE SEGUACI, DISCEPOLI E FEDELI AMICI.

È NORMALE CHE OGGI LO PIANGANO TUTTI: IO, CONCITTADINI, GENTE COMUNE E FORTUNATI CANTANTI. SEMBRA IMPOSSIBILE CHE UN UOMO COSÌ RARO E VITALE PER QUESTO NOSTRO DISTRATTO, SEMPRE PIÙ ARIDO, DOZZINALE E UNIFORME MONDO, CIVILE E SCINTILLANTE, MA FORSE POCO ARTISTICO, SE NE SIA ANDATO LASCIANDO UN GRANDE PALCO VUOTO.

LO HA FATTO CERTAMENTE CONTROVOGLIA, ALL'INIZIO DI UNA NUOVA TOURNEE, LASSÙ, IN SVIZZERA. COSÌ HA DECISO IL FATO O IL TEMPO, MA SE AVESSE POTUTO SCEGLIERE, SONO CERTO CHE AVREBBE PREFERITO FARLO ALTROVE: IN PIAZZA GRANDE.

VAI LUCIO, E SE PUOI, SCRIVI AGLI AMICI DA LASSÙ!



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