Non ci sarebbe niente da ridere invece si ride lo stesso. Bloccati su una carrozzina che si pilota a malapena rende schiavi di certe cose tragicomiche che val la pena raccontare. Qualche anno fa, nel bel mezzo di una casuale concomitanza della festa degli alpini, in un locale di montagna un bambino prese a spingermi la carrozzina andando a spasso verso una scala ripidissima. Gli dissi: Guarda qui! per farlo avvicinare col viso e poi col gomito lo misi a ko. Non avevo scelta, o me o lui. Il babbo si arrabbiò ma non mi alzò le mani. Qualche anno dopo caddi di lato e rimasi per circa un’ora con la testa contro il termosifone che per fortuna era solo tiepido. Mi tenevo spingendo col collo, per non cadere del tutto. Mi trovarono che ridevo a crepapelle mentre piangevo disperato. Un’altra volta, quando, viaggiando da solo in una stradina poco frequentata, per colpa di una buca sono scivolato di lato dalla carrozzina elettrica senza darle il giro e restando con il sedere per aria, ma ancora quasi al suo posto, e la testa a 10 cm. da terra. Da un’auto che passava un signore mi ha chiesto che cosa c’era di tanto interessante da guardare lì. Per fortuna mi diede una mano. Tante sono state le situazioni buffe, dirle tutte richiederebbe spazio, ma mi piacerebbe che ognuno me ne segnalasse una sua, perché non fare un piccolo raccontino di quanto possa essere ridicolo un sano handicap DOCG?
Scrivo questo perché ieri è stata gotica. Vivo in una casa nuova totalmente a norma: ascensore ampio e agibile, tasti raggiungibili con la testa, ogni volta che si ferma suona come fossimo a una stazione ferroviaria, specchio per guardarmi quanto sono brutto, una vera sciccheria.
Vivo nell’attico da cui si gode di ottima ottica sui tramonti dietro le Alpi e si vedono i 5.000 campanili di chiese che ormai sono sempre più vuote, ma l’ascensore mi è vitale.
L’amministratore non ha pagato parecchie mensilità all’ENEL, il furbacchione, ma questo lo sapeva solo lui. Il servizio pubblico ha tagliato la potenza in modo che l’ascensore potesse funzionare a patto che nessun condomino accendesse la luce delle scale. Perfida trovata per avere la coscienza a posto. I soccorsi hanno impiegato oltre un’ora ad arrivare. Per mettere fretta ho dovuto raccontare la balla che mio fratello era un avvocato civilista più bastardo di Gengis Kan.
No, non ho nessun fratello io…
Per fortuna che hanno inventato altri metodi per spostarsi in verticale.
Niente di buffo voi?
Scrivo questo perché ieri è stata gotica. Vivo in una casa nuova totalmente a norma: ascensore ampio e agibile, tasti raggiungibili con la testa, ogni volta che si ferma suona come fossimo a una stazione ferroviaria, specchio per guardarmi quanto sono brutto, una vera sciccheria.
Vivo nell’attico da cui si gode di ottima ottica sui tramonti dietro le Alpi e si vedono i 5.000 campanili di chiese che ormai sono sempre più vuote, ma l’ascensore mi è vitale.
L’amministratore non ha pagato parecchie mensilità all’ENEL, il furbacchione, ma questo lo sapeva solo lui. Il servizio pubblico ha tagliato la potenza in modo che l’ascensore potesse funzionare a patto che nessun condomino accendesse la luce delle scale. Perfida trovata per avere la coscienza a posto. I soccorsi hanno impiegato oltre un’ora ad arrivare. Per mettere fretta ho dovuto raccontare la balla che mio fratello era un avvocato civilista più bastardo di Gengis Kan.
No, non ho nessun fratello io…
Per fortuna che hanno inventato altri metodi per spostarsi in verticale.
Niente di buffo voi?
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