domenica 4 luglio 2010

Storia di un ricorso per una multa. Il disabile deve segnalare dove va nelle grandi città...

Al Signor
PREFETTO della città di TORINO
c/o Corpo Polizia Municipale
Ufficio Verbali
Via Bologna 74
10152 TORINO


Coazze, 2 luglio 2010

Oggetto: Ricorso ai sensi art. 203 C.d.S.

Riferimento verbale n. 10/80125845 del 28/05/2010
Notifica n. 00035157756

Il sottoscritto CARLO MARIANO SARTORIS nato a Torino il 2.1.1954, residente a Coazze (TO) in Via Giaveno 8, telefono 335232431, in qualità di proprietario del veicolo FIAT Bravo targato BB061MR,
presenta RICORSO per i seguenti motivi:
preciso che sono tetraplegico dal 1986 e in possesso di permesso di circolazione n. 11 rilasciato il 25/09/2009 dal comune di Coazze. La sera del 19/03/2010 per motivi non prevedibili, dovuti a normali circostanze di vita comuni a tutti, sono transitato in Via Milano con la suddetta auto guidata da un volontario, in quanto invalido da 23 anni, non avevo altro modo per raggiungere il luogo di destinazione, se non in auto, causa completa paralisi, considerando anche cause climatiche.
È stabilito che un disabile non di Torino che entra nella ZTL dovrebbe motivare la richiesta e segnalare la targa. Può accadere che, per motivi di piacevole casualità, di un’occasione legata a vita sociale, si debba seguire un percorso senza averlo programmato prima. Mi capita spesso quando mi muovo. Capita a tutti.
Colgo l'occasione per segnalare che questa regola andrebbe rivista. Complica gli spostamenti di un serio portatore di handicap, che non ha altra mobilità se non l'auto, obbligando a procedimenti burocratici per lui complessi.
Non sapevo di dover comunicare a posteriori il percorso effettuato, anche questa poi diviene una complicanza. Non potendo né scrivere né muovermi, dovrei far fare a qualcun altro, e poi, chi guidava, era inconsapevole d'aver commesso un reato.
In altre ZTL, come ad esempio a Venaria Reale, l'ingresso ai disabili è sottinteso. Infine, ho saputo dell'infrazione a verbale pervenuto.
Incappare in certe restrizioni diventa umiliante, ricorda un certo stato di divieto più che di diritto. Rendono la vita difficile a chi la vita difficile già ce l’ha. Per capire si dovrebbe frequentare un handicappato, spingere la carrozzella sotto la pioggia, farlo scendere dalla macchina, provare le fatiche di chi si sposta con difficoltà e si deve anche giustificare. Sarebbe questo un metodo per avvedersi di un errore, sicuramente animato da buone intenzioni, ma siglato con poca conoscenza e in dicotomia con un concetto di civiltà e appartenenza al collettivo.
Chiedo pertanto di annullare la multa ricevuta. Chiedo di registrare la targa della mia vettura. Chiedo un'audizione personale al Prefetto come invalido esperto e presidente di un’associazione, per proporre, anche a nome di altre associazioni, alcuni aggiustamenti di un provvedimento migliorabile, così come concordano altri disabili di provincia e oltre, che hanno incontrato la stessa difficoltà dovendo circolare in Torino.
In attesa di riscontro porgo cordiali saluti.

Carlo Mariano Sartoris

1 commento:

antonio.dattilo@libero.it ha detto...

Mi sorge spontaneo l'interrogativo:
"Ma se la legge non ammette ignoranza, perchè la sua codifica l'ammette?"
Ai post..eri l'ardua sentenza!
antonio.dattilo@libero.it