mercoledì 3 marzo 2010

Presentazione del mio ultimo romanzo. Il libro giallo che mette a nudo un mondo oscuro dentro e fuori di noi...


Vi sono molti modi per dire certe cose. Adoperare l'arte dello scrivere permette di dire molto senza lasciarsi interrompere.
Quando si decide di affrontare la trama di un giallo, forse si vuole comunicare un qualcosa di sé che, individuato tra le righe, mette paura a chi l'ha scritto perché scopre che durante la stesura, ha ucciso davvero, si è dimostrato uno splendido assassino.
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Solo allora ci si rende conto che, tra i tanti volti fantastici dipinti in un romanzo, ve ne sono altri nascosti, volti di odiati nemici del passato che si vorrebbe far vivere e morire così, tra quelle righe.
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È per tutto questo e d'altro che, dopo aver riletto quel che si è scritto, ci si rende conto di quant'è grande la propria crudeltà latente ancora calda per vecchie ferite mai saturate... e la vostra?
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È la storia di un vecchio uomo che fugge. Fugge dal criminale o fugge da se stesso? Forse fugge nella notte degli anni che ha, forse non fugge ma insegue giustizia e dignità, forse ha ucciso, forse morirà...
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Siete tutti invitati alla presentazione di questo libro, segnate il giorno: 4 marzo 2010, quella sera non avrete niente di meglio da fare, verrete per scoprire quanto non siamo poi in fondo così buoni. Sala conferenze di Sommariva Bosco, ore 21, al calar delle tenebre...
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Carlo Mariano Sartoris, vittima e autore di questo soggetto
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SESSANTASETTE ANNI NELLA NOTTE

Incipit


Notte da cani


È cattiva come i pensieri più neri questa notte da cani arrabbiati, idrofobi, affamati. Novembre sibila tutte le sue malvagità, spazzando i colli di queste parti deserte, selvatiche, boschive.
Il vento scalcia di traverso e spara gocce a spiaccicarsi contro i vetri. Le ascolto, bussano come se volessero entrare. Il freddo trapassa la finestra e mi scorrazza lungo la schiena. È solo un’idea, sono al caldo e accucciato nel letto, aspetto il criminale. So che arriverà. L’ansia sparge brividi per la mente, il gelo non c’entra, è l’agghiacciante brezza della paura, è quasi affascinante.
Piove che Dio la manda, ma non è un dio di buonumore, pare un diavolo furibondo e qualche suo buon motivo per esserlo, lo avrà.
È la notte giusta questa, nera notte color della morte: pare impacchettata a bella posta per invogliare l’assassino….


Armando, l’avvocato

…Armando ronfa nella la camera di fronte. Ha settantanove anni; è stato un facoltoso avvocato e, come molti che hanno scelto quella professione, per sciacquarsi la coscienza, per anni ha bevuto forte. Si porta appresso una brutta cirrosi, ma quando non prende sonno come un masso, russando in modo ignobile come sta facendo ora, pur essendo rimbambito, è quasi simpatico. Racconta d'un sacco di porcherie che succedono dietro le aule dei tribunali, e di vicende mefistofeliche, spifferandone come se fossero pratiche naturali.
Spesso mi son chiesto se le sue trame fossero da prendere sul serio o si trattasse di smargiassate. Una volta ha tracciato anche un inquietante disegno che mi ricordava qualcosa già visto. Lo ha guardato, si è zittito, poi s’è assopito.
Dorme a quattro metri da me, giusto dietro alla sua porta.
In questa notte da cani, potrebbe toccare a lui, o forse al signor Francesco, farsi ammazzare….

…Tocca ad uno di noi, ne sono certo. Sbircio l’ora con un occhio, il ticchettio della lancetta adesso pare zittire il temporale. Ogni secondo che passa può essere quello cattivo, son così teso che quasi mi aggredisce il sonno.
L’attimo dopo sono di nuovo desto. Avevo ragione, sento aria nuova muoversi, fluire: il temporale è un alleato, nella stanza è cambiata la pressione.
Le porte non si aprono da sole, è stato l’assassino, di certo c’è qualcuno.
Si è infiltrato, e adesso è qui. Ho sentito la porta che dal corridoio dà nell’alloggio, richiudersi lentamente, ma cigola un poco, in tal misura mi è bastato per capire che è sopraggiunto un nuovo elemento e ora è dentro.
L’aspettavo, oggi è il terzo venerdì del mese…

…L’assassino è scivolato nel locale furtivo come un gatto ed ora sta prendendo fiato e tempo. Respira piano, non ha premura, è sicuro e pregusta l'avventura. Lui sa come colpire…

…Il cuore mi picchia nella gola, sudo, ho paura, ma non troppa; piuttosto è tensione, perché so che sono in una posizione d’inferiorità, ma attento, pronto per giocarmi la partita, è il mio unico vantaggio e l’assassino non lo sa…

….La storia è cominciata in quel di luglio, a Torino. Se non fossi scivolato dalla bicicletta per schivare una madama mentre filavo con agilità zigzagando per il parco del Valentino come fossi un ragazzino, non sarei qua, a quest’ora della notte, in questa notte da cani, a quattro metri di distanza da un lurido assassino…

La trappola infernale

…La clinica ospitava molte persone, un’ottantina, quasi tutte anziane, nessuna in buona salute. Facendo l'appello, forse il meno malandato ero proprio io. Non si vedevano mai familiari in visita con pacchetti, fiori e amorevoli sorrisi. Incontrarne qualcuno era una rarità e gli attempati ospiti del centro, parevano dimenticati in quel limbo dorato: luogo dove alloggiare vecchi e malati troppo ingombranti per chi ha poco tempo e molta fretta per dar retta ai nonni, ai genitori, ai più prossimi parenti. Cose che capitano troppo sovente in questa nostra indifferente e ingrata società…

to be continued…

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