domenica 7 marzo 2010

ATTENZIONE! IMPORTANTE INDAGINE: chi crede che potrebbe innamorarsi di un /a disabile e...


...e chi invece no
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sarebbe interessante raccogliere opinioni e motivazioni di una scelta che in questo mondo legato a degli schemi molto definiti e pilotati da una informazione televisiva che esalta le apparenze, il fisico perfetto, palestrato, tatuato e possibilmente accompagnato da una cadenza sovente romanesca (nessun pregiudizio nei confronti dei dialetti, anzi, è solo una precisazione)
Vivere insieme a un disabile comporta alcune rinunce e qualche sacrificio: il disabile si sposta a fatica, per lavarsi e pulirsi ha bisogno di aiuto (meglio se affidato a persone estranee), sessualmente può essere anche una sorpresa, ma certamente non è agile e in molti casi si aggiusta come può, è una situazione tutta da scoprire.
Certamente è consapevole dei suoi limiti, ma è un essere che, proprio per questo può proporsi in maniera insolitamente attenta. Sovente può essere nervoso e intollerante di fronte a difficoltà che lo fanno sentire escluso da molte possibilità del vivere, ma non per questo non conosce il significato della parola amare.
Il disabile sa di non essere un regalo facile da gradire e non se la prende se qualcuno dichiara apertamente di non sentirsi in grado di iniziare una relazione con lui o con lei.
Sono più disponibili gli uomini o le donne?
Noi lo sappiamo, e voi?
Un caro saluto a tutti quelli/e persone che vorranno dire la verità a noi e a loro stessi.
Vostro Carlo Mariano Sartoris
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7 commenti:

alasha ha detto...

"Innamorarsi di un disabile"? Beh. Credo per me dipenda dal tipo di disabilità in atto, e da che cosa questa effettivamente comporta. E da che cosa significa per te il tuo essere disabile. Cioè se a te, o da adesso o da sempre manca per esempio un pezzo, cos'è che questo significa per te? Credo cioè rimanga comunque e sempre importante il "CHI SEI". Sarebbe, sempre per me, anche molto importante valutare i presupposti energetici di questa disabilità, e a vari livelli. Per "l'innamorarsi", poi, credo sia importante chi sono io in questo momento e che cosa cerco e quali sono le persone e le situazioni che attraggo a me per imparare le lezioni che in questo momento ho deciso di imparare, sia dalle persone che dalle circostanze. Per quello che riguarda infine la sessualità, credo che principalmente dipenda molto dal tipo di disabilità, no???? O no? :))))))))))))))) Ciao.

rimescolarexricominciare ha detto...

,....l'ho pensato molte volte ,avevo 14 anni e già me lo chiedevo.
al primo innamoramento (durato oltre i miei 57anni),ne parlavamo spesso tra noi due e ti assicuro che quello che ci faceva dire "si è possibile," era ed è che ci s'innamora non del corpo della persona ma del pensiero,della gestualità,della voce (se c'è), dello sguardo,della sua ironia o delle sue paure,dipende da cosa cerchi nell'altro.a me è capitato dopo anni di fortunata convivenza matrimoniale, di dover badare a mio marito nel giro di pochi mesi, in tuttele necessità che una persona quotidianamente deve affrontare.
non dico che non mi è costato nulla,ma avrei sofferto di più a cercare altra soluzione.
penso che sessualmente il problema non esista se la coppia ha un rapporto di fiducia, di stima di complicità, di accettare sempre con grande ottimismo e amore. mi sono trovata per circa un anno dalla parte del disabile e devo confessare che sentivo più la frustazione, ma con un pò di fantasia è stato più che vivibile. su chi è più disponibile non mi sento di dire nulla perchè non lo sò.

robmir77 ha detto...

Veramente io me la sono sposata una disabile; la amo tantissimo anche se a volte ha un bel caratterino; ed abbiamo anche due figli bellissimi una femminuccia di 2 anni e mezzo ed un maschietto di 2 mesi.
Ne abiamo passate tante insieme e questo ha fatto rafforzare il nostro rapporto, ma vivo questa cosa con molta normalità.
Certo se non avessimo avuto difficoltà sarei più sereno ma rifarei tutto.

Roberto

antonio.dattilo@libero.it ha detto...

Senza tirare conclusioni – la prudenza subentrata verso i sessanta mi fa vivere meglio da un paio di anni - mi sembra che i tre post sinora pubblicati tocchino alcune delle principali situazioni-tipo nella relazione di amore con una persona disabile. Un conto è innamorarsi, un altro è accettare la disabilità che interviene nella vita della persona amata, ben diverso è sposare una persona disabile. Per estrapolazione dalla esperienza personale mi sembrano alla mia portata le prime due: la terza situazione richiede una dedizione “per sempre” di cui non mi ritengo a priori altrettanto sicuro. Anche perché -a differenza della testimonianza di robin77 al quale auguro che sia peritura- a un mio caro amico disabile -non più tra noi- è capitato dopo tanti innamoramenti che uno si sia trasformato in matrimonio ma non abbia poi retto alla prova del tempo che per una decina di anni... (nb- a condizioni invariate di disabilità) ...

antonio.dattilo@libero.it ha detto...

...rileggendo quanto sopra scritto devo aggiungere che l’imperitura imprudenza, recidiva in questo caso nell'usare il PC senza gli occhiali prescritti, mi ha reso più “perituro” del solito. Mi scuso quindi con robin77 – che per fortuna non esiste – ed auguro a robmir77 -alias Roberto- l’esatto contrario... scusate, antonio

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

L'amore non esiste... l'amore è una scusa per ottenere orgasmi... per questo in massima parte i disabili ne son tagliati fuori... ma è più facile trovino l'amore vero un disabile e un normodotato che non due normodotati...