giovedì 6 ottobre 2011

Carlo mariano Sartoris e il mondo dei disabili con un accendino in mano. Notizie sui tagli della sanità


Informazione di carattere civico, globale, italico, profondamente apolitica, nata da una situazione assolutamente inafferrabile, liquida, sfuggente, indegna di uno Stato che si vuole definire civile, democratico, fondato su radici cristiane, orgoglioso di una costituzione che, ultimamente, viene tirata per la giaccada da una parte e dall'altra soltanto per questione di allarmismo e indignazione, per avere un distorto
consenso popolar. Le verità sono altrove


06/10/2011 - PREOCCUPAZIONE PER IL «FONDO NON AUTOSUFFICIENTI» 


In piazza anziani e disabili

"Senza sostegni non viviamo"

Sono state consegnate al presidente della Ragione Cota 200 mila firme per chiedere la conferma del "fondo per non autosufficienti"

A metà ottobre confronto

Regione e sindacati

per definire le priorità

MARINA CASSI

torino

Duecento mila cartoline firmate sono state consegnate al presidente della Regione, Roberto Cota, per chiedere il rifinanziamento del fondo per la non autosufficienza. Sono state portate in piazza Castello in decine di scatoloni e trasportate su carriole fino al palazzo. Intorno un affollato presidio di centinaia di pensionati e disabili organizzati da Cgil, Cisl, Uil. Cota e l'assessore alla Sanità Paolo Monferino hanno incontrato una delegazione e fissato per il 14 ottobre l'apertura di un tavolo di confronto. Dice Monferino: «Insieme ai sindacati stenderemo una lista di priorità e le concretizzeremo utilizzando le risorse di cui disponiamo, integrando e razionalizzando tutte le risorse a vario titolo disponibili».



Cota si dice disponibile a affrontare questo tema: «Purtroppo, le risorse sono scarse. La Regione paga un costo finanziario del debito di oltre 400 milioni annui: una cifra esorbitante. Stabiliremo, per il fondo non autosufficienti, alcune necessarie priorità». In piazza la rabbia e la paura di chi per vivere dipende in tutto da altri. Un disabile in sedia a rotelle, Fernando Imbriano usa una sintesi agghiacciante: «Se ci tolgono ancora qualcosa tanto vale che ci diano fuoco, è come una eutanasia». E molti raccontano che la loro vita dipende dall'aiuto di un assistente che li lava, li veste, li nutre, li accompagna fuori casa. Dicono: «Anche la notte c'è bisogno di assistenza perché molti di noi devono essere girati ogni due ore per evitare il decubito».



Un'assistenza che costa e anche molto e che, già ora, solo in parte è a carico del pubblico con l'assegno di cura che per i più gravi arriva a 1800 euro. Rita Manghi racconta che per assistere il marito affetto da demenza senile ha speso tutti i risparmi: «Anche quando sono stata costretta a ricoverarlo dovevo pagare una badante 700 ero al mese per evitare il decubito e in più pagavo 1300 euro di retta. E adesso si parla anche di abolire l'assegno di accompagnamento che verrebbe erogato solo a chi non ha alcun reddito».



In piazza Castello si incrociano mille storie che raccontano di una immensa fatica del vivere, ma anche di una determinata volontà di vivere. E la paura che nuovi tagli riducano ancora gli spazi vitali è fortissima. Liliana Maschio in sedia a rotelle parla della sua badante - pagata in parte con fondi comunali - come di «un angelo custode». Dice: «Se non avessi lei dovrei rimanere sempre chiusa in casa». I segretari dei pensionati di Cgil, Cisl, Uil Sergio Perino, Francesco Cargnino e Giancarlo Aita, spiegano: «Il Piemonte è una delle poche regioni non ancora dotate di una legge che istituisca un fondo per la non autosufficienza».



Aggiungono: «I tagli previsti per il 2012 determineranno una situazione insostenibile per le famiglie alle quali verrà a mancare anche il sostegno dell'assegno di cura, perché non ci sono più risorse disponibili. Di fronte a questo stato di cose abbiamo deciso e attuato l'iniziativa delle cartoline anche per ricordare al presidente Cota che il fondo sulla non autosufficienza era un impegno contenuto nel suo programma elettorale».


Personalmente, mi aggrego alla proposta dell'amico, seppur sconosciuto Fernando:
INDIRE IL GIORNO DEL FALO' DI GRUPPO
C'è un limite alla dignità della persona.È molto umiliante chiedere per sopravvivere.Non è affatto disdicevole Immaginare un falò di gruppo.Così come c'è dignità nella vita, in fondo anche la morte dovrebbe essere un momento particolarmente importante. Tra poco farà freddo e noi scomodi disabili in qualche modo ci dovremo riscaldare...

MOLTO SERIAMENTE

Sto cercando di avere un quadro completo della situazione per poi tentare di fare buon uso della mia tessera da giornalista  È chiamare a un confronto prima giornalistico e poi televisivo i responsabili di questi tagli. È un programma che sto impostando molto seriamente:  ''L'ultimo gradino della società, il non autosufficiente, chiama in causa chi decide della sua esistenza''. Ho degli appoggi, non temo alcun confronto

Carlo Mariano Sartoris cerca alleati, ma andrà anche da solo
http://www.handyscap.it/