lunedì 11 ottobre 2010

Quando la diversità genera stanchezza. La commedia prosegue molto faticosamente... venite!


Nuovo appuntamento teatrale per chi vuole vedere ancora le vicende della nostra commedia. Per chi l'ha già vista e per chi non l'ha ancora vista mai, si consiglia di approfittare dell'occasione. Niente dura per sempre, le cose cambiano, il futuro immagina nuovi scenari.


Ancora si rappresenterà al teatro di Bruino, per chi c'è, per chi verrà ed anche per gli altri che non verranno mai... 23 ottobre, ore 21.


Il percorso di questa storia è stato per me spesso entusiasmante, le soddisfazioni sono state tante, ma non sono mancate grandi fatiche di convivenza. In fondo su quel palco si assiste a quella che altro non è che la più dura, palpabile, inevitabile realtà.


Da una parte c'è il mondo delle persone abili, quelli che hanno degli incarichi precisi stabiliti dalla rotazione preordinata della nostra società, inquadrati nei loro orari, nelle loro mansioni, nell'importanza della quotidianità.

Dall'altra parte ci siamo noi, quegli strampalati elementi che per un po' possono anche fare tenerezza al cuore, ma dopo un po' diventano ingombranti, sia per il singolo, sia per questa società per la quale rappresentiamo una presenza improduttiva, certe volte petulante ed esteticamente discutibile. Non è facile averci attorno per troppo tempo.

È incredibile come sul palco di questa commedia si reciti il ridicolo dramma in maniera quasi sublime. Ogni parola corrisponde al vero. È splendido, è stupendo, è terribile constatare con poetica amarezza quanto l'esperienza di una vita in carrozzina, una volta trasportata sul palco, dopo due anni di produttiva convivenza con il mondo del normodotato, dia origine ad una spaccatura di pensiero all'interno dei suoi medesimi interpreti.


Mai il palco fu più sincero. Venite a vedere quello che succede, è vero nelle parole ed anche dietro alle quinte! Le capacità residue del disabile sono sempre difficili da integrare con le disabilità di chi è ancora capace! È per questo che l'opera è stupenda, l'avevo immaginato fin dal primo momento e adesso che la stanchezza sta minando la convivenza tra due diversità, di averlo previsto ne sono tanto amareggiato, quanto quasi fiero...

Sempre il vostro Carletto

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