martedì 11 maggio 2010

Quando la politica decide che il nostro spettacolo vale giusto un euro e poi se ne va...

Carissimi amici, bipedi sani oppure invalidi coraggiosi, intrepidi esploratori della vita che comunque non mollano mai!
Adesso vi racconto una bella storia.
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Venerdì 16 aprile abbiamo portato la nostra commedia sul simpatico palco di Mondovì.
E' uno spettacolo che si occupa anche di prevenzione stradale, e tra i tanti giovani intervenuti, vi era anche l'onorevole al quale ho scritto la lettera che, in allegato qui sotto, chiunque potrà andare a leggere e valutare per i suoi contenuti.
E' l'ennesimo dispiacere di questo tipo, non essere considerati da personaggi politici che probabilmente sono abituati ad andare a vedere le ''prime'' alla Scala di Milano o al Regio di Torino, noi siamo più modesti, ma non manchiamo di contenuti..,

Noi insetti a rotelle, non siamo professionisti, ma facciamo la nostra bella figura e soprattutto parliamo di quei problemi dei quali quegli stessi persoinaggi politici si fanno spesso portatori di bandiere da sventolare, ma quando è ora di abbassarsi ad ascoltare la voce della verità da chi la interpreta, succedono di queste cose...
E ancora non sapevo quello che era successo all'ingresso... la storia dell'euro.
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A voi, passeggeri visitatori di questo blog, giudicare, dapprima l'accaduto che ho scritto in questa lettera, la quale è ancora adesso in attesa di una qualsiasi risposta, pregandovi magari di dare un'opinione nei toni e nei modi che mi sembrano francamente educati, e poi... sul fatto finale.
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Attenzione attenzione!
L'ingresso della commedia era ad offerta libera, destinata ai circoli ACLI che hanno organizzato l'avvenimento.
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Il pubblico era formato, grazie ad una buona organizzazione da parte degli istituti che hanno aderito all'iniziativa, da molti giovani delle scuole superiori, e si è dimostrato piuttosto generoso, soprattutto considerando la disponibilità dei ragazzi, ma l'uomo della politica, che qui chiamo graziosamente in causa, evidentemente doveva disporre soltanto di biglietti di grossa taglia, altrimenti non si spiega, vistol'ammontare degli stipendi dei parlamentari, il fatto che abbia lasciato la donazione pari ad un euro, ripeto: un euro! Un tondino di ferro e lega.

L'ho saputo da poco e ci sono rimasto molto male. Sarà colpa della crisi economica?
Prima di lasciare l'elemosina, la personalità in questione avrebbe potuto almeno lasciarci il beneficio del dubbio oppure guardare la commedia fino il fondo e, nel caso non l'avesse apprezzata, come invece hanno fatto in molti, andare senza lasciare nemmeno quel suo unico euro.
Che se li tennessero pure i soldi quelli che ne hanno bisogno, anche gli onorevoli hanno le loro spese, noi del popolo, le capiamo queste cose!
Un euro però... lo avrebbe lasciato anche un senza fissa dimora!
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Noi intanto, ce la facciamo lo stesso, orsù, e anche chi organizza i nostri spettacoli!

Vostro
Carlo Mariano Sartoris,
e le sue lotte contro i mulini a vento...
Ogni tanto mi chiedo dove ho sbagliato...
Ciao a tutti.
http://www.handyscap.it/

1 commento:

Marco Testa ha detto...

mm.. prima ancor che di cuore, c'è chi manca di n'eur one, almeno. Al meno, appunto. Che tristezza